Che cos’è un Luogo?
È molto facile, parlando di un luogo, cadere nella dicotomia del dentro o fuori (interno vs esterno).
Dal punto di vista semiotico il luogo è uno spazio praticato, che sia fisico, mentale o simbolico ha un’importanza relativa. L’idea generale è che il luogo deve avere una sua “destinazione”, associata a una determinata antropologia stanziale.
In definitiva, ogni luogo possiede:
- un “DENTRO”, rappresentato dalle azioni che vi sono socialmente consentite e accettate
- e un “FUORI”, ovvero ciò che lì non si fa; non perché proibito, ma perché altri luoghi vi sono predisposti in maniera più comoda all’uso.
Il luogo non è lo sfondo, ma il contenuto vero e proprio d’una relazione umana, è uno spazio depositario di significati.
I bisogni, i desideri, l’identità e l’essenza dell’uomo non si formano unicamente nell’interazione fra le persone, nella socialità e nei legami che inevitabilmente si vengono a formare durante l’arco della vita, ma altrettanto fondamentale nella formazione, nella maturazione e nel cambiamento dell’identità dell’uomo. L’interazione tra l’individuo ed il luogo (o i luoghi) con cui esso entra in contatto.
Vi sono influenze sull’individuo che costituiscono il fine stesso del luogo, ovvero il luogo nasce con quel preciso obiettivo, ma vi sono anche obiettivi che restano molto lontani da quelli esplicitati, o influenze che meritano un occhio di riguardo perché sono molto sottili e difficili da identificare, ma non per questo meno importanti, in termini di effetto sulla vita e sull’identità, rispetto alle persone che vi entrano in contatto.
Ma cosa si intende esattamente per Architettura?
L’architettura non è solo arte, non è solo immagine di vita storica o di vita vissuta da noi e da altri; è anche e soprattutto l’ambiente, la scena ove la nostra vita si svolge.